I segnali della carenza proteica

 

La carenza proteica può manifestarsi nell’organismo attraverso alcuni segnali:

• deplezione proteica dove la perdita è a carico soprattutto della BCM
• deplezione viscerale: in questo caso la perdita è sostenuta principalmente dal fegato, pancreas e intestino
Quando si perde l’equilibrio nutrizionale il rischio è quello di favorire una condizione di malnutrizione proteico energetica PEM che può essere osservata attraverso queste tipologie:

• kwashiorkor (da carestia proteica) diffusa quasi esclusivamente nei paesi del  terzo mondo
• marasma : adattamento del corpo alla malnutrizione, in questo caso vi è un deficit energetico causato da privazione sia proteica che calorica si verifica una consistente perdita sia proteica che di adipe.

La carenza dei substrati proteico/energetici fondamentali per l’attivazione dei meccanismi e del sistema immunitario è una delle caratteristiche comune a tutti i tipi di malnutrizione proteico energetica.

 

I meccanismi di riparazione

 

Tutti i meccanismi di riparazione ai processi infiammatori, lesioni e traumi di vario tipo hanno bisogno di grandi quantità di energia.
Parallelamente la degradazione cellulare aumenta a causa di una ridotta sintesi proteica favorendo così una perdita di BCM Massa cellulare.

Caratteristiche dei soggetti con PEM

 

– debolezza fisica ed inappetenza
– deficit del sistema immunitario
– ritardo nella guarigione delle ferite chirurgiche,
– deficit della risposta immunitaria
– nei soggetti sottoposti ad interventi chirurgici aumento di infezioni con eventuali complicanze post operatorie

Attualmente la valutazione di PEM si basa soprattutto osservando una diminuzione > al 10% del peso corporeo e le misure antropometriche (BMI, plicometria e marcatori bioumorali).
Purtroppo utilizzando tali parametri l’identificazione della malnutrizione potrebbe avvenire quando è già in stato avanzato.

Nei soggetti affetti da disturbi del comportamento (anoressia nervosa) il tipo di malnutrizione proteico energetica solitamente accertata è quella causata dall’adattamento dell’organismo ad una carenza di tipo proteico/calorica con conseguente sfruttamento da parte del corpo umano delle riserve energetiche (BCM) Numerosi studi hanno rilevato che i classici indicatori biochimici utilizzati per l’identificazione dello stato nutrizionale possono risultare nella norma anche nei soggetti in gravi condizioni.

 

La valutazione della massa cellulare BCM

 

In questo caso una valutazione della Massa cellulare BCM unitamente all’Angolo di Fase PA può rivelarsi un valido e precoce marker dello stato nutrizionale.

In questi casi viene in aiuto una tecnologia non invasiva (BIA analisi impedenza bioelettrica) impiegata già da anni in ambito clinico.

L’esame estremamente rapido e non invasivo può essere eseguito con l’ausilio di un “analizzatore di impedenza sensibile alla fase” come ad esempio BIA-Dex che grazie all’analisi diretta e non derivata della Resistenza corporea Rz e della Reattanza capacitiva Xc consente di stimare sia la Massa cellulare BCM che i fluidi Intra ed Extracellulari ICW e ECW.

Osservando le variazioni di BCM valutabili anche nell’ordine dei 100 gr, è possibile sia identificare precocemente lo stato di malnutrizione che monitorarne le variazioni durante l’intervento terapeutico.

 

    

 



Bibliografia:

Handbook of Anthropometry – Di Victor R. Preedy
Modern Nutrition in Health and Disease – Maurice Edward Shils,Moshe Shike
Branched Chain Amino Acids in Clinical Nutrition, Volume 2 – Rajkumar Rajendram,Victor R. Preedy,Vinood B. Patel
Advancing Dietetics and Clinical Nutrition – Anne Payne,Helen M. Barker
Malnutrition in chronic kidney failure: what is the best diagnostic method to assess? – Claudia Maria Costa de Oliveira
Marcos Kubrusly, Rosa Salani Mota, Carlos Antonio Bruno da Silva, Valzimeire N. Oliveira
Med Lab – JLM, Vol. 4, N. 1, 2003 – Le proteine nella valutazione dello stato nutrizionale – A. Marocchi
Digestive System Diseases – Advances in Research and Treatment: 2012 Edition
Quality of the Body Cell Mass: Body Composition in the Third Millennium – Richard N. Jr. Pierson
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