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Infiammazione e fluidi corporei nel sovrappeso e obesità

In questo articolo tratteremo l’argomento infiammazione e le possibili interazioni con i fluidi corporei nei soggetti in sovrappeso e obesi.

L’infiammazione nei soggetti in sovrappeso e obesi è un fenomeno complesso che coinvolge l’interazione tra il tessuto adiposo, il sistema immunitario e diversi fattori metabolici. L’obesità è spesso associata a uno stato di infiammazione cronica a basso grado, che può contribuire allo sviluppo di numerose patologie e complicazioni.

 

I punti chiave sull’infiammazione nei soggetti in sovrappeso e obesi:

 

Tessuto Adiposo Infiammato:

Nel tessuto adiposo di questa tipologia di soggetti, vi è un aumento dell’accumulo di cellule adipose (adipociti) e di tessuto connettivo. Questo ambiente può favorire la produzione di citochine infiammatorie, come il TNF-alfa e l’IL-6, che sono coinvolte nella risposta immunitaria e nell’infiammazione.

Adipochine:

Il tessuto adiposo produce anche diverse adipochine, che sono ormoni e molecole bioattive che regolano il metabolismo e l’infiammazione. L’equilibrio alterato di queste adipochine, come l’adiponectina e la leptina, può contribuire all’infiammazione cronica nell’obesità.

Macrofagi:

Nel tessuto adiposo dei soggetti in sovrappeso e obesi, può presentarsi una condizione infiammatoria che coinvolge l’accumulo di cellule immunitarie, in particolare macrofagi, le quali possono rilasciare ulteriori citochine infiammatorie. Questo contribuisce a uno stato infiammatorio costante.

Resistenza all’Insulina:

Lo stato infiammatorio può contribuire ad aggravare la resistenza all’insulina, condizione nel quale le cellule del corpo rispondono in modo meno efficace all’ormone insulina, predisponendo il soggetto a diabete di tipo 2.

Patologie Associate:

Analogamente l’infiammazione cronica nel sovrappeso e obesità è stata collegata a numerose patologie, tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, il fegato grasso, l’apnea del sonno, alcune forme di cancro e altre condizioni metaboliche.

Intestino e Microbiota:

Studi recenti suggeriscono che l’infiammazione in questa tipologia di persone può essere influenzata dallo stato del microbiota intestinale. L’alterazione del microbiota può contribuire all’infiammazione sistemica.

È importante notare che non tutte le persone obese sviluppano le stesse complicazioni legate all’infiammazione. Fattori genetici, ambientali e dello stile di vita possono influenzare il grado di infiammazione e il rischio di sviluppare patologie associate. La gestione dell’obesità spesso coinvolge un approccio multifattoriale che comprende cambiamenti nello stile di vita, la dieta, l’attività fisico motoria ed in alcuni casi la terapia medica.

 

 

Principali sintomi dell’infiammazione:

L’infiammazione nei soggetti in sovrappeso e obesi può manifestarsi con una serie di sintomi e segni che possono variare in intensità e gravità. È importante sottolineare che l’infiammazione in queste persone spesso è cronica e di basso grado, il che significa che i sintomi potrebbero non essere acuti ma persistere nel tempo. Alcuni dei sintomi e dei segni associati all’infiammazione nei soggetti in sovrappeso e obesi possono includere:

 

Aumento del Peso Corporeo:

L’accumulo di grasso può portare a un aumento del peso corporeo, che è spesso un indicatore di sovrappeso o obesità.

Gonfiore:

L’infiammazione può causare gonfiore e tumefazione nelle aree colpite, specialmente nelle zone con accumulo di grasso, come l’addome, le cosce e i fianchi.

Dolore Articolare:

L’infiammazione può contribuire a dolori articolari, specialmente nelle articolazioni che sopportano il peso, come le ginocchia, le anche e la colonna vertebrale.

Dolore Muscolare:

In determinate condizioni e su alcuni soggetti può comparire dolore muscolare a causa del carico aggiuntivo sui muscoli o dell’infiammazione associata al tessuto adiposo.

Affaticamento:

L’infiammazione cronica può causare affaticamento generale e una sensazione di stanchezza costante.

Alterazioni Cutanee:

In svariati casi si possono presentare alterazioni cutanee, come arrossamenti, irritazioni, prurito o cambiamenti nell’aspetto della pelle.

Alterazioni Metaboliche:

Lo stato infiammatorio può influenzare il metabolismo, contribuendo a cambiamenti nei livelli di lipidi nel sangue, come il colesterolo e i trigliceridi. Tali fattori possono esporre il soggetto ad un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, come l’aterosclerosi e l’ipertensione.

Disturbi del Sonno:

Sovrappeso, obesità e disturbi del sonno sono spesso correlati in un modo complesso e bidirezionale. Una condizione di sovrappeso e obesità può influenzare i ritmi circadiani, che regolano il ciclo sonno-veglia, causando sonnolenza diurna, disturbi del sonno notturno ed altre disfunzionalità come l’ Apnea Ostruttiva del Sonno (OSA) uno dei disturbi del sonno più comuni associati sia al sovrappeso che all’obesità. In questa condizione, le vie aeree si restringono o si ostruiscono durante il sonno, causando interruzioni nella respirazione e micro-svegli durante la notte. L’accumulo di tessuto adiposo intorno alle vie aeree può contribuire all’ostruzione.

I fluidi extracellulari e il grasso corporeo

 

In alcuni articoli pubblicati precedentemente abbiamo potuto rilevare come Il contenuto di acqua totale nell’organismo (TBW) sia una componente fisiologica della composizione corporea spesso oggetto di alterazioni qualitative e quantitative in funzione di età, sesso e peso. I vari tessuti muscolari e gli organi possono contenere dal 70 all’80% di acqua, mentre il tessuto adiposo ne può contenere dal 10 al 20%.

I fluidi contenuti nel tessuto adiposo sono principalmente extracellulari ECW e tendono ad aumentare in condizioni di sovrappeso e obesità. Pertanto valori di massa grassa elevati associati ad una minore massa cellulare BCM possono far aumentare l’ECW% fino al 50-60%.

Nei soggetti in sovrappeso e/o obesi, l’infiammazione cronica di basso grado è spesso associata a un aumento dei fluidi extracellulari. Questa condizione è nota come “infiammazione metabolica” ed è correlata a molte patologie croniche, tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiache e altre condizioni metaboliche.

L’obesità stessa è considerata uno stato infiammatorio cronico di basso grado in quanto nel tessuto adiposo degli individui in sovrappeso e obesi, vi è un’iperproduzione di citochine infiammatorie, come il TNF-alfa e l’IL-6, che contribuiscono all’infiammazione sistemica. Queste citochine possono influenzare il sistema immunitario, il metabolismo del glucosio e la funzione delle cellule endoteliali dei vasi sanguigni. Tale condizione può portare ad alterazioni nel bilancio dei fluidi corporei, compreso un aumento dei fluidi extracellulari ECW.

Tutto ciò può essere causato da vari meccanismi, tra i quali la ritenzione di Sodio che può influenzare i reni, causando un accumulo di acqua extracellulari, il danneggiamento della funzione delle cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni, influenzando la permeabilità vascolare e favorendo la fuoriuscita di fluidi nei tessuti circostanti.
Inoltre disfunzioni a livello del sistema linfatico che è coinvolto nel drenaggio dei fluidi corporei e l’attivazione dell’Asse Renina-Angiotensina-Aldosterone che regola il bilancio dei fluidi corporei attraverso il controllo della ritenzione di liquidi e sodio può influenzare la distribuzione dei fluidi corporei causando un accumulo di acqua extracellulare ECW.

L’aumento dei fluidi extracellulari può avere conseguenze negative per la salute, poiché può contribuire alla ipertensione, alla disfunzione endoteliale e a una maggiore probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari e altre patologie metaboliche.

La Bioimpedenza Elettrica (BIA) è una metodica non diagnostica che può essere utilizzata per stimare la quantità di fluidi extracellulari corporei. Può inoltre fornire indicazioni sulla presenza di edema pertanto indispensabile per monitorare i cambiamenti nella distribuzione dei fluidi corporei, inclusi quelli correlati all’infiammazione.

 

Fluidi extracellulari e rapporto ECW/ICW

 

L’eccesso di fluidi corporei può essere espresso anche attraverso il rapporto ECW/ICW. Impedenziometri BIA sensibili alla Fase tipo BIA-Dex, consentono di ottenere un’analisi della composizione corporea secondo un modello multicomponente distinguendo la FFM massa magra dalla Massa cellulare BCM e i fluidi extracellulari ECW dai relativi fluidi intracellulari ICW.

Valori del rapporto ECW/ICW e ECW% > 8-15% rispetto ai range di normalità possono identificare un eccesso di fluidi a livello extracellulare. Vari studi riportano una relazione tra elevate percentuali di ECW ed uno stato infiammatorio. Tali condizione spesso è confortata anche dai relativi livelli di interleuchina ed di altri marcatori di infiammazione (presenza di endotossine), proteina C-reattiva (CRP)…
Anche se ECW% e ECW/ICW possono essere alterati da uno spostamento dei fluidi dall’Intra verso l’Extra a causa di una perdita di Massa cellulare BCM tuttavia I valori di CRP elevati suggeriscono che vi è una relazione tra aumento di ECW, indice ECW/ICW ed infiammazione. Tali valori indicativi andranno sempre contestualizzati alle condizioni del soggetto.

 

 

 

 

Relazione tra infiammazione, eccesso di fluidi extracellulari e sovrappeso

Tra le cause che possono favorire un aumento di ECW e di conseguenza generare uno stato infiammatorio possiamo menzionare:

– la riduzione della Massa cellulare BCM
– squilibri del sodio e del potassio (il sodio è facilmente assorbito dalle cellule e richiama acqua mentre il potassio svolge un ruolo chiave nel ripristino dell’equilibrio dei fluidi)
– il trasferimento di endotossine attraverso la parete intestinale
– elevati livelli di cortisolo, ritenzione idrica, metabolismo degli alimenti, sistema nervoso, etc.

Mentre l’aumento di ECW% rimane comunque un fattore di rischio indipendente, l’associazione con l’eventuale stato infiammatorio può avere effetti combinati significativi sull’organismo ed aumentare notevolmente il rischio per la salute.

Se ad esempio un valore di ECW% > 8%-15% rispetto ai range di normalità in assenza di infiammazione può rappresentare ancora un livello di rischio circoscritto, diversamente se associato ad uno stato infiammatorio con livelli di CRP > 6 mg/L, può aumentare in modo considerevole il rischio per la salute. Ricordiamo che i valori sopra riportati sono puramente indicativi e andrebbero sempre contestualizzati alle condizioni del soggetto.

Alcune possibili interazioni:

 

Edema:

l’infiammazione può causare una maggiore permeabilità dei vasi sanguigni, permettendo ai fluidi di fuoriuscire dai vasi e accumularsi nei tessuti circostanti. Questo processo è chiamato edema. L’edema può essere localizzato in un’area specifica o diffuso in tutto il corpo. L’eccesso di fluidi può causare gonfiore, dolore e ridotta funzionalità delle strutture coinvolte.

Peggioramento dell’infiammazione:

l’eccesso di fluidi può contribuire a peggiorare l’infiammazione. I fluidi extracellulari possono fornire un ambiente favorevole per la proliferazione di cellule infiammatorie e per l’azione di mediatori dell’infiammazione. Questo può portare a una risposta infiammatoria più intensa e protratta.

Diffusione dell’infiammazione:

l’infiammazione in un’area specifica può diffondersi ad altre parti del corpo attraverso il sistema linfatico o il flusso sanguigno. I fluidi extracellulari possono veicolare cellule infiammatorie e mediatori dell’infiammazione, favorendo così la propagazione dell’infiammazione a distanza.

Carico cardiovascolare:

l’eccesso di fluidi può mettere un carico aggiuntivo sul sistema cardiovascolare. Se l’edema è significativo, il cuore potrebbe dover lavorare di più per pompare il sangue attraverso i tessuti e il sistema linfatico potrebbe avere difficoltà nel drenare i fluidi in eccesso. Questo può portare a un aumento del lavoro cardiaco e alla possibile comparsa di ipertensione.

Risposta immunitaria:

in alcuni casi, l’eccesso di fluidi e l’infiammazione possono interagire per compromettere la risposta immunitaria. Ad esempio, l’accumulo di liquidi può ostacolare il trasporto di cellule immunitarie verso l’area infiammata o ridurre l’efficienza della risposta immunitaria locale.

Danno tissutale:

l’eccesso di fluidi e l’infiammazione possono causare danno ai tessuti circostanti. L’edema prolungato può portare a compressione delle strutture circostanti e a ischemia, mentre l’infiammazione cronica può causare danni ai tessuti e cicatrici.

È importante sottolineare che l’eccesso di fluidi e l’infiammazione possono essere sintomi di diverse condizioni mediche, come infezioni, reazioni allergiche, malattie autoimmuni o disturbi circolatori. Pertanto in presenza di un eccesso di fluidi, un’infiammazione, o entrambi, è essenziale consultare un medico per una diagnosi accurata e un appropriato piano di trattamento. Solo un professionista medico può fornire una valutazione completa e consigliare le terapie più adatte a specifiche condizioni.

 

Possibile valutazione

 

può capitare che l’interpretazione dell’eccesso di fluidi extracellulari venga resa meno facile dalla scarsa presenza di Massa cellulare BCM (alimentazione inadeguata, diete fai da te, etc). In tale condizione i grafici NUTRI-Dex® e HYDRA-Dex®, possono aiutare il professionista nella corretta valutazione dello stato nutrizionale e di idratazione.

 

         

 

L’applicazione dell’analisi della composizione corporea attraverso il modello multi componente avanzato consente di analizzare i cambiamenti nei compartimenti fluidi anche durante le varie fasi del dimagrimento attraverso le componenti intra ed extracellulari: massa (BCM), fluidi extracellulari (ECW), intracellulari e Massa extracellulare ECM.

Il rapporto ECM/BCM riveste un ruolo chiave ed è determinato principalmente dal rapporto tra acqua extracellulare (ECW) e acqua intracellulare (ICW).

E’ necessario inoltre considerare che nel soggetto sovrappeso e/o obeso la Massa grassa rappresentata dal tessuto adiposo ha un rapporto ECW/ICW superiore rispetto alla massa magra FFM pertanto in questa tipologia di soggetti l’eccesso di tessuto adiposo potrebbe causare un’espansione di ECW e il relativo aumento del rapporto ECW/ICW favorendo l’instaurarsi di una condizione di infiammazione.

 

Come determinare i livelli di infiammazione

 

Anche se esistono diversi esami ematici che possono rilevare uno stato infiammatorio (VES, Proteina C-Reattiva CRP, etc) tuttavia l’organismo in determinate condizioni interviene per mantenere i livelli ematici in equilibrio anche quando è sotto stress da infiammazione sistemica cronica, di conseguenza tale condizione potrebbe non apparire dalle analisi ematochimiche.

L’eccesso di ECW rende l’organismo meno efficiente a livello cellulare in quanto questo deve pompare maggiormente il sangue per trasportare i nutrienti. Tale processo causa infiammazione e di conseguenza l’invecchiamento delle cellule.

Attraverso un esame BIA eseguito con dispositivi sensibili alla fase (BIA-Dex®), è possibile ottenere diversi biomarcatori utili, tra cui l’ECW e l’ICW, pertanto è possibile collegare l’eccesso di acqua extracellulare allo stato infiammatorio.

 

Conclusione

 

Un qualsiasi aumento dei fluidi extracellulari ECW o del rapporto ECW/ICW può indicare che il soggetto può essere esposto a vari rischi:

– infiammazione varie a livello delle articolazioni, colon, sistema circolatorio (cuore, arterie, vene), tratto gastrointestinale
– Infiammazione acuta o sistemica cronica che può verificarsi anche a causa di un aumento del flusso sanguigno e/o dell’aumento di ECW in una particolare zona del corpo.
– Degenerazione dell’organismo a livello cellulare con riduzione della massa cellulare BCM (casi più gravi)
– Funzionalità renale ridotta che può verificarsi quando la filtrazione del sangue non avviene adeguatamente (ristagno di tossine). L’aumento di ECW in questa condizione può essere riscontrabile anche visivamente in alcuni distretti corporei.

L’aumento dei fluidi extracellulari può essere responsabile oltre che all’eventuale aumento del peso corporeo anche della pressione arteriosa.

 

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BIA-Dex® è un analizzatori professionale BIA sensibile alla fase che consente attraverso l’analisi e visualizzazione diretta dell’Angolo di fase, Resistenza e Reattanza, di valutare lo stato nutrizionale e di idratazione dei vari soggetti.

 

 

   

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